Pianta di grande fascino ed eleganza, per il portamento, il fogliame lucido e la bellezza delle corolle che si schiudono precocemente in primavera. Arbusto o piccolo albero, molto longevo (fino a 200 anni) che può raggiungere 3 m d’altezza: naturalmente cespuglioso, può essere allevato ad albero togliendo i rami basali man mano che spuntano i germogli. Tronco e rami sono lisci, di colore scuro. Ha foglie persistenti, di forma ovale acuminate in punta, con lamina coriacea, lucida e di colore verde scuro. Da febbraio ad aprile si copre di grandi (dimensioni variabili da 7 a 14 cm) fiori, all’estremità dei rami, semplici, semidoppi, doppi o a forma di peonia a seconda delle varietà, di colore bianco, rosa o rosso, anche bicolori.
Consigli di coltivazione
Desidera l’ombra luminosa da aprile a settembre; può tollerare il mezzo sole unicamente nei restanti mesi. Resiste fino a –10 °C se si tratta di un esemplare già consolidato, in una posizione soleggiata d’inverno e riparata dai venti freddi. Le gelate e le piogge continue rovinano i boccioli, già ben presenti fin dall’autunno, penalizzando la fioritura; la neve brucia le foglie perenni, che rimangono compromesse sulla pianta. È assolutamente sconsigliabile la coltivazione in zone marittime, soprattutto se molto calde, afose ed esposte ai venti salmastri; predilige infatti i climi freschi e umidi. Spargere un buon concime granulare per acidofile in maggio, settembre e dicembre. La potatura, se assolutamente indispensabile, si effettua subito dopo la fioritura.
Da non dimenticare
Se il terreno non è acido, al momento dell’impianto è bene creare una buca doppia del pane di terra, da riempire, oltre che con un buon drenaggio, con terriccio per acidofile.
Camelia giapponese: come e quando irrigare
Le annaffiature sono indispensabili nei primi anni e soprattutto durante l’estate, con acqua decalcificata; il substrato deve rimanere sempre leggermente umido.
Per irrigare la pianta con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotarlo di una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua).
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità. Se la pianta è in giardino si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).